
Negli ultimi anni, l’interesse verso la qualità dell’aria negli ambienti domestici è cresciuto notevolmente. Molti cercano soluzioni naturali per rendere la propria casa più salubre, e le piante d’appartamento sono spesso consigliate come alleate nella purificazione dell’aria. Ma quali piante sono davvero efficaci? Un recente studio condotto dal Joint Research Centre della Commissione Europea ha fatto chiarezza sul reale potere depurativo delle piante in casa, sfatando alcuni miti e confermando alcune scelte. In questo articolo scopriremo quali piante migliorano davvero l’aria domestica secondo le ultime evidenze scientifiche, come funzionano e come prendersene cura per ottenere benefici concreti.
Perché la qualità dell’aria in casa è importante?
Trascorriamo circa il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, dove l’aria può essere fino a cinque volte più inquinata rispetto all’esterno. Tra le principali fonti di inquinamento domestico troviamo i composti organici volatili (VOC) rilasciati da mobili, vernici, detergenti, fumo di sigaretta e persino da alcune attività di cucina. Questi composti possono causare mal di testa, irritazioni, allergie e, a lungo termine, problemi respiratori e cardiovascolari. Migliorare la qualità dell’aria in casa significa quindi proteggere la salute di tutta la famiglia, specialmente di bambini, anziani e persone sensibili.
Le piante vengono spesso indicate come un modo semplice e naturale per contrastare l’inquinamento indoor. Oltre a produrre ossigeno attraverso la fotosintesi, alcune specie sono in grado di assorbire e degradare sostanze nocive presenti nell’aria. Tuttavia, la reale efficacia delle piante nella purificazione dell’aria domestica è stata oggetto di dibattito: molti studi precedenti sono stati condotti in condizioni di laboratorio, non sempre replicabili nelle case reali.
Lo studio recente pubblicato dal Joint Research Centre ha analizzato il comportamento delle piante in ambienti domestici reali, valutando sia la loro capacità di assorbire specifici inquinanti sia l’impatto sulla qualità dell’aria percepita. I risultati offrono indicazioni preziose per chi desidera scegliere le piante giuste per la propria casa.
Le piante più efficaci secondo lo studio
Secondo lo studio europeo, alcune specie si sono dimostrate particolarmente efficaci nell’assorbire composti organici volatili e nel migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi. Tra queste spiccano:
1. Spatifillo (Spathiphyllum wallisii): noto anche come “Peace Lily”, è tra le piante più efficaci nell’assorbire formaldeide, benzene, xilene e ammoniaca. Lo spatifillo è facile da coltivare, richiede poca luce e annaffiature moderate. Oltre a purificare l’aria, regala eleganti fiori bianchi che donano un tocco di eleganza agli interni.
2. Sansevieria (Sansevieria trifasciata): chiamata anche “Lingua di suocera”, questa pianta è resistente e ideale per chi ha poca esperienza. La sansevieria assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno anche di notte, risultando perfetta per le camere da letto. È efficace contro formaldeide, tricloroetilene e altri VOC.
Altre piante consigliate dallo studio
Oltre a spatifillo e sansevieria, lo studio suggerisce altre piante che, seppur con efficacia minore, contribuiscono al miglioramento dell’aria domestica:
3. Pothos (Epipremnum aureum): questa pianta rampicante è molto apprezzata per la sua capacità di assorbire formaldeide, benzene e xilene. Resistente e versatile, cresce bene sia in acqua che in terra e necessita di poca manutenzione.
4. Ficus benjamina: il ficus è una delle piante più diffuse negli appartamenti. Secondo lo studio, è efficace nell’assorbire formaldeide e toluene, due inquinanti comuni negli ambienti domestici. Tuttavia, richiede una posizione luminosa e un’irrigazione regolare.
5. Dracena (Dracaena marginata): la dracena è particolarmente indicata per assorbire tricloroetilene e xilene. Ha un aspetto elegante, con foglie sottili e allungate, e si adatta bene a diversi tipi di ambiente.
Limiti e raccomandazioni dello studio
Lo studio sottolinea che, sebbene alcune piante abbiano effettivamente la capacità di assorbire inquinanti, il loro impatto sulla qualità dell’aria in una casa reale è limitato rispetto ad altri metodi, come la ventilazione regolare. Per ottenere benefici tangibili, è necessario avere un numero significativo di piante in rapporto al volume della stanza: si stima che servano almeno 5-10 piante di medie dimensioni per ogni 20 metri quadrati per notare un miglioramento misurabile.
Inoltre, la capacità depurativa delle piante dipende da vari fattori, tra cui la specie, le dimensioni, la salute della pianta, il tipo di substrato e la presenza di microorganismi nel terreno che contribuiscono alla degradazione degli inquinanti. È fondamentale evitare ristagni d’acqua e muffe nel terriccio, che potrebbero peggiorare la qualità dell’aria anziché migliorarla.
Lo studio raccomanda di non affidarsi esclusivamente alle piante per la depurazione dell’aria, ma di abbinarle a buone pratiche come l’aerazione quotidiana, l’uso di materiali e detergenti a basso contenuto di VOC e la pulizia regolare dei filtri di ventilazione e climatizzazione.
Consigli pratici per scegliere e curare le piante in casa
Per massimizzare i benefici delle piante in casa, è importante scegliere specie adatte alle condizioni di luce e temperatura dei propri ambienti. Le piante elencate sono generalmente resistenti e adatte anche a chi non ha il pollice verde, ma ogni specie ha esigenze specifiche:
– Spatifillo: predilige luce indiretta e umidità costante, ma teme i ristagni d’acqua. È ideale per bagni e cucine.
– Sansevieria: tollera bene la siccità e cresce anche in condizioni di scarsa luce. Va annaffiata solo quando il terreno è asciutto.
– Pothos: si adatta a vari tipi di luce, ma cresce meglio in ambienti luminosi. Può essere coltivato in vaso o in idrocoltura.
Ricorda di pulire regolarmente le foglie dalla polvere per favorire la respirazione della pianta e di rinvasare ogni 2-3 anni per garantire un buon sviluppo radicale. Alterna le specie per creare angoli verdi piacevoli e funzionali, e considera l’uso di piante sospese o rampicanti per ottimizzare lo spazio.