Art Brut

Art Brut

L’Art Brut indica l’arte non tradizionale prodotta da persone comuni, emarginate, autodidatte, da prigionieri o internati.

E’ un’arte libera, spontanea e priva di fondamenti accademici, realizzata non per ottenere un riconoscimento sociale ma per bisogno di pura espressione artistica. 

Dal genio artistico a Losanna

Cesare Lombroso pone l’attenzione sull’impulso creativo di carcerati e malati di mente: l’atto creativo è per loro un bisogno naturale, una necessità.

In “Genio e Follia” formula la teoria del genio-folle: binomio privo di freni inibitori, capace di partorire le forme più creative dell’immaginazione.

La pubblicazione contribuisce a formare la concezione del genio artistico.

 

Jean Dubuffet, grande ammiratore e collezionista dell’arte spontanea conia il termine “Art Brut”.

 

Jean Dubuffet fonda la Compagnie de l’Art Brut insieme a Michel Tapiè, Andrè Breton, Jean Paulhan e Henri-Pierre Rochè con lo scopo di organizzare grandi mostre di opere brut, i cui autori-artisti sono personaggi caratterizzati da una condizione di inconsapevolezza nel produrre arte.

Le opere sono la rappresentazione del linguaggio grafico e visivo prodotto con una grande varietà di strumenti e materiali di fortuna, colori, forme e significati capaci di creare dipinti, sculture, disegni, scritti in prosa e poesia, ricami, architetture e assemblaggi decisamente non convenzionali. 

 

La grande raccolta di Dubuffet viene donata alla città di Losanna. Negli anni la Collection de l’Art Brut si arricchisce di numerose opere diventando oggi il punto di riferimento mondiale.